Storico e uomo politico russo. Marxista, aderì al Partito
socialdemocratico russo, allineandosi poi alla corrente bolscevica (1905). Nel
1907 dovette riparare in Francia, rimanendovi per un decennio, e svolgendo
attività di studio. Riavvicinatosi ai bolscevichi, nel 1917
rientrò in Russia e partecipò alla Rivoluzione d'Ottobre. Fece
parte della delegazione sovietica alle trattative di pace di Brest-Litovsk e,
negli anni seguenti, ricoprì importanti cariche, sino ad assumere la
presidenza dell'Accademia comunista. Dopo il 1918 si dedicò alla riforma
della scuola superiore; introdusse le facoltà operaie, per consentire
l'accesso all'università, mediante corsi di formazione, alle classi meno
abbienti, e costituire un nuovo ceto dirigente. Nell'ambito della sua
attività storiografica, fondò la Società degli storici
marxisti (1925) e numerose riviste di scienze storiche. Individuò nel
capitale mercantile la genesi del capitalismo moderno, facendo riferimento anche
alla politica economica del periodo zarista. Negli anni immediatamente
successivi alla sua morte il suo metodo di ricerca e di analisi fu sottoposto a
un'ampia revisione e a durissime critiche da parte della nuova dirigenza
sovietica, che gli rimproverò di non aver tenuto conto dell'oggettivo
sviluppo della società russa precapitalistica e precomunista e di aver
applicato un metodo astrattamente "sociologicistico" ed
"economicistico", con conseguenti deformazioni della realtà
storica oggettiva. I suoi scritti, messi al bando, furono riabilitati nel 1961.
Tra le sue opere ricordiamo:
Storia della Russia dalle origini ad oggi
(1910-13),
Saggio di storia della cultura russa (1915-18),
Brevi
lineamenti di storia russa (1920),
Il marxismo e le peculiarità
dello sviluppo storico della Russia (1925),
La scienza storica e la lotta
di classe (postumo, 1935) (Mosca 1868-1932).